Programmi dei partiti
Fare per Fermare il declino
Per il movimento "Fare per Fermare il declino" si assume come rappresentativo il decalogo pubblicato sul sito e le relative schede di approfondimento.
Finanza pubblica
Si propone la riduzione della spesa pubblica di 6 punti, a cui dovrebbe corrispondere il taglio delle imposte per 5 punti. La maggior parte dei tagli dovrebbero concentrarsi sulle pensioni (di importo elevato e calcolate col metodo retributivo), costi della politica (abolizione delle province, riduzione del numero dei parlamentari, ecc.), trasferimenti alle imprese (Piano Giavazzi). A ciò si aggiunge un piano di privatizzazioni (mobiliati e immobiliari, ma senza indicazioni precise) dal quale, nell'arco di un quinquennio, ci si attende una riduzione del debito al di sotto del 100% del Pil, con relativo contenimento della spesa per interessi. La maggior parte delle risorse andrebbero destinate all'abolizione dell'Irap e alla riduzione del cuneo fiscale.
Chiarezza/coerenza: 4,5
Efficacia: 4,5
Efficacia: 4,5
Riforme PA
La riforma della PA è demandata principalmente a tre aree - giustizia, istruzione e sanità - e a un generale richiamo alla meritocrazia e all'introduzione di procedure di premio e sanzione per i dipendenti pubblici, a partire dalla dirigenza. Per la giustizia si suggerisce, in particolare, una migliore organizzazione del lavoro nei tribunali (sulla scorta del modello Torino), una sorta di filtro per disincentivare le cause pretestuose, e una serie di accorgimenti tali da migliorare la produttività. Per scuola, università e sanità la chiave dell'intervento sta nella valutazione della performance di individui e strutture e nella creazione di possibilità di concorrenza tra di esse - sia pure attraverso modalità che non sono chiaramente definite.
Chiarezza/coerenza: 3,5
Efficacia: 3,5
Efficacia: 3,5
Crescita
Le politiche per la crescita, per Fare per Fermare il declino, devono muoversi lungo due grandi assi: liberalizzazioni e mercato del lavoro. Per quanto riguarda le liberalizzazioni, vengono esplicitate proposte per una serie di mercati (trasporto ferroviario, trasporto pubblico locale, mercato elettrico, mercato del gas, assicurazioni, poste, telecomunicazioni ed editoria). Per quanto attiene il mercato del lavoro, la linea indicata è quella di una maggiore flessibilità, temperata dall'introduzione di politiche attive per il welfare. Non viene quantificato il costo di tali politiche.
Chiarezza/coerenza: 3,5
Efficacia: 4
Efficacia: 4